mercoledì 9 aprile 2014

RECENSIONE: LA VALLE DEI MULINI


Un'elogio alla diversità, alla unicità di ognuno di noi e alla necessità di non smettere mai di sognare. Questo capolavoro di Noelia Blanco e Valeria Docampo (già autrice de "La grande fabbrica delle parole" anche questo da non perdere) entra di diritto nella mia top ten dei migliori libri per bambini. Una fiaba dotata di magia sia per il testo che per le illustrazioni. Di una delicatezza che pochi libri sanno raggiungere e che le immagini esprimono in pieno facendoti quasi vivere e sentire ciò che descrivono. La storia narra di una valle, la Valle dei Mulini, in cui "vivevano uomini, donne e ragazzi simili a tutti gli altri". Ma un giorno nella valle arrivarono "le Macchine Perfette". Da quel giorno tutto divenne perfetto, ogni azione era perfetta e fu così che gli abitanti della valle smisero di sognare. E senza sogni anche il vento smise di soffiare così i mulini smisero di girare. La perfezione aveva fermato tutti. Ma non Anna, la piccola sarta del paese..



..che continuava a sognare e ad "immaginare di ricamare merletti di spuma di mare, bottini di stelle, merletti fatti di nuvole". Una sera incontrò l'Uomo-Uccello, un gigante che la notte cerca di volare indossando delle ali. 


Ma senza vento non si può volare, e soprattutto non si può volare senza sogni. Anna entusiasta decide che realizzerà il sogno del suo amico gigante, e anche un po' il suo, cucendo per lui un abito in grado di fagli prendere il volo. Si ricordò che gli abitanti, prima che arrivassero le Macchine Perfette, per esprimere i propri desideri si recavano nel Giardino dei Soffioni. Strinse tra le mani un soffione e con gli occhi chiusi soffiò forte ed espresse il suo desiderio. Il vento tornò a soffiare, ed inseguendo il soffione arrivò ai piedi di una montagna. Lì trovo i lunghi fili che le servivano per cucire l'abito dei suoi sogni. Il suo desiderio venne esaudito. Corse a casa e lavorò per tutta la notte. Esausta si addormentò, ma il mattino seguente venne svegliato da un forte rumore. Erano i mulini,  che avevano ripreso a girare perché il vento era tornato a soffiare. Il vento fece tornare anche i desideri scomparsi agli abitanti della valle, ed entrando nella bottega di Anna prese il magico vestito e lo consegnò all'Uomo-Uccello. Le Macchine Perfette iniziarono a spegnersi e in paese tutti fecero festa. Rivolsero lo sguardo in alto e videro spiegarsi in cielo un enorme uccello. Anna sapeva chi fosse...erano i suoi sogni!

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