Eccomi qua. Un po’ in ritardo ma
vi posto le mie osservazioni sul seminario a cui ho partecipato venerdì
“INVESTIAMO NEI PRIMI 1000 GIORNI DI VITA”, tenuto dal Prof. Giancarlo Biasini
(brillante pediatra 84enne…- è un uomo, si può dire l’età) del Centro per la
Salute del Bambino di Trieste nonché padre fondatore del progetto “NATI PER
LEGGERE” in Italia. Insomma, uno in gamba. E nella sua esposizione ne ha data
piena dimostrazione. Il concetto fondamentale su cui si basa il progetto ed il
motivo per cui è necessario investire nei primi 1000 giorni del nostro bambino
è che proprio in questi 3 anni si verifica il maggior sviluppo del loro
cervello. Per non farla troppo difficile. In pratica, nascono i neuroni, ma ciò
che li rende utili sono le connessioni che creano, la RETE. Questa formazione è
sì determinata geneticamente, ma solo in parte. Il resto lo facciamo noi, lo fa
l’ambiente che circonda il nostro bambino. Lo fanno i genitori, gli adulti,
insieme alla fatica che il piccolo ci mette, per completare questa costruzione.
Per me è stato chiarissimo. Non c’è bisogno di andare molto oltre, anche se il
buon Biasini, da scienziato, ha portato alla nostra attenzione nutriti e rispettabili studi per affermare tutto
questo. Il rendimento scolastico, le future capacità di affrontare e risolvere
problemi sono il risultato di quanto natura, ma soprattutto ambiente hanno
prodotto in questi 1000 giorni. Quindi l’ambiente migliore da creare intorno al
nostro bambino dev’essere “Nutrito”. Che non vuol dire solo pensare a come e
quanto mangia, se fa freddo o se fa caldo, se si ammalerà o dormirà abbastanza.
Vuol dire “nutrirlo” con le parole, con la VOCE che le produce, la voce della
mamma e del papà. Su questo si basa il progetto Nati per Leggere. Leggere ad
alta voce al nostro bambino, fin da quando è piccino, gli assicura un miglior
sviluppo cognitivo, ma soprattutto gli garantisce una fonte di “nutrimento” e
di amore che rimarranno per sempre.
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