venerdì 30 maggio 2014

Il primo incontro del PARCO ANIMATO è andato così..

Qualche nuvolone e tempo variabile stavano per rovinare tutto ma ce l'abbiamo fatta. E' uscito il sole, un po' di vento ma liberi dalla pioggia. E' bastato stendere coperte e morbidi cuscini, disporre tre grosse ceste piene di libri e la magia è iniziata. I bambini si sono avvicinati, e nell'attesa che iniziasse la lettura animata, si sono messi a spulciare i libri che avevo messo a  loro disposizione. Che bell'immagine! Chi li guardava da solo e chi li portava entusiasta ai genitori per sfogliarlo insieme. Il primo pezzettino del mio progetto era già riuscito. A quel punto non è stato facile distogliere i bambini dalle loro attività (in effetti c'era anche chi nell'attesa aveva preferito la palla o l'altalena) per iniziare l'ascolto delle letture. Allora dritta sulla panchina "Bimbiiiii...tutti seduti...iniziamo a leggereeeeee". Mamme e bimbi si sono seduti e il parco animato ha preso vita. Abbiamo iniziato scoprendo cosa conteneva la mia 'valigia magica' ed è saltato fuori Orso...I bambini, insieme a me, Volpe, Rospo, Formica ed Elefante lo hanno aiutato a ritrovare la sua tana. Avete capito che libro è...? Eh si, "Orso, buco" di Nicola Grossi. Finita la storia i bimbi hanno disegnato nella tata di Orso un nuovo amico, seguendo la tecnica delle forme dell'autrice. Poi è venuto il momento di una simpatica paperetta che proprio non ne voleva sapere di fare il bagno nello stagno...i bimbi e gli animali hanno provato con le buone e con le cattive ma niente; neanche il lupo è riuscito a spingerla in acqua. Finché, andati via tutti e uscito il sole paperetta si tuffa per un bel bagnetto. Gek Tessaro ("Il fatto è") e le sue splendide storie non potevano mancare; e i bambini si sono divertiti a ricordare e a ripetere con me tutta la sequenza di animali presenti nella storia. In un momento di piccola distrazione, ho dimenticato il tacchino, ma prontamente i bambini mi hanno corretta. Fantastici!! E' poi venuto il momento di George: quel cagnone monello che non riesce proprio a trattenersi di fronte a tutte quelle cose che gli piacciono e lo divertono tanto, nonostante avesse promesso di fare il bravo. Con i bambini abbiamo giocato a immaginare il finale. George avrà imparato a fare il bravo o in fondo è proprio 'biricchino'?!! ("Oh no, George!", Chris Haughton). 
Così ho salutato e ringraziato tanto i miei bimbi, le mamme e i papà che hanno partecipato e ho dato appuntamento a tutti per il secondo incontro sperando, dentro di me, di essere piaciuta almeno un pochino!! A quel punto i bimbi hanno potuto scegliersi di nuovo dei libri e passare ancora un po' di tempo a sfogliarli. Ammetto che è stato piuttosto faticoso. Il vento portava un po' via la mia voce e i giochi intorno a noi distraevano i bambini. Ma la bellezza di leggere all'aria aperta, seduti sull'erba con comodi cuscini all'ombra di un albero ha decisamente ripagato la fatica.
Ecco un piccolo video...

venerdì 23 maggio 2014

"LE MANI DI PAPA'" di Emile Jadoul

Stringere, toccare, sentire, conoscere: ma quante cose si possono fare con due mani? Molto e soprattutto se sono quelle di papà. Emile Jadoul, illustratore e scrittore di innumerevoli pubblicazioni, dedicate soprattutto all'infanzia, ci accompagna, attraverso questo albo, in un viaggio di conoscenza, di scoperta e di relazione. Un viaggio tra padre e bebè. Poche parole, perlopiù suoni onomatopeici, lasciano spazio alle illustrazioni delicate che portano in primo piano la famiglia, soffermandosi sul particolare delle mani. Mani che abbracciano, che coccolano, solleticano,  sostengono e accompagnano nel percorso di crescita. 
Il libro inizia con l'immagine del papà che bussa sul pancione della mamma, e dopo aver dato il benvenuto al bebè, dice una delle poche parole del libro, "Andiamo!". Questo è l'inizio della scoperta di tutto quello che sta fuori dalla pancia, tutto ciò che arricchirà l'esperienza del bambino. Jadoul mette in scena un dialogo tra le mani di papà e il bebè,in cui non serve ancora la parola ma solo il tatto. Le mani stringono il bebè durante il primo bagnetto "Splash Splash", fanno il solletico "Ghiri Ghiri", lo fanno volare in aria "Hop Hop", lo sostengono durante i primi passi, finché qualcosa cambia. 
"E poi all'improvviso", ma lentamente, prima dalla mano, poi dal dito, poi dalla punta del dito, il bambino si stacca........e, senza più le mani di papà, dritto e sicuro si dirige verso la mamma a ricevere un meritato abbraccio sia dalla mamma che dal papà....."BRAVO BEBE'!!!!!"
Questo poetico e meraviglioso albo si è meritato il "Premio Nazionale Nati per Leggere" 2014. Mi piace perché mette l'accento sull'importanza e l'unicità dei singoli rapporti all'interno della famiglia. Se la mamma dà la vita, il papà interviene per accompagnare il piccolo nella sua crescita. 

Il mio primo Progetto di Lettura: IL PARCO ANIMATO


lunedì 12 maggio 2014

Recensione: "PINGUINO E PIGNA" e "PINGUINO E GRANCHIO"













Oggi voglio proporvi due albi illustrati di Salina Yoon, editi dalla Lapis, che affrontano in modo semplice e tenero il sentimento dell'amicizia. Il primo, "Pinguino e Pigna" è già conosciuto e apprezzato da molti. Il secondo, "Pinguino e Granchio" è in uscita nelle librerie entro questo mese, e ritroviamo una nuova avventura del delizioso Pinguino. Un amico che tutti noi vorremmo avere: divertente, premuroso e amorevole.
L'amicizia, dopo l'amore per i genitori, e uno dei valori più importanti che i nostri piccolini iniziano a sperimentare molto presto. Pinguino ci accompagna nella scoperta di questo meraviglioso legame insegnandoci con semplicità alcune cose importanti: avere un amico significa prendersi cura di lui e se lo si fa in maniera incondizionata questo legame rimarrà forte nel tempo e nel cuore. Non importa dove si è ma con chi; quando si ha vicino un amico tutti i posti diventano speciali e lo diventano perché insieme, in quel posto, si condivide qualcosa di unico!
Veniamo alla trama del primo albo. Un giorno, per caso, come spesso succede nella vita, Pinguino fa un incontro speciale. Nella neve trovò Pigna. Capì subito che Pigna aveva freddo ed aveva bisogno del suo aiuto e iniziò a cucirle una calda sciarpa di lana. Così tutto venne naturale, iniziarono a giocare insieme. 

Giocarono e giocarono fino a quando, Pinguino capì, grazie al nonno, che forse quella sciarpa non bastava a Pigna. Per Pigna il Polo Nord non era adatto, lei per crescere e diventare grande doveva stare nella foresta. Pinguino, anche se triste, capì che la cosa giusta da fare era accompagnare Pigna a casa, nella foresta. 
Così, triste perché doveva lasciare la sua amica Pinguino saluto Pigna: "Ciao, Pigna. Sarai per sempre nel mio cuore". Il tempo passò e Pinguino pensava sempre alla sua dolce amica. Così un giorno decise di partire per la foresta, per scoprire come era diventata la sua amica. E scoprì...
...che Pigna era cresciuta. Era diventata una albero grande e forte. Allora felici di essersi ritrovati giocarono, giocarono... Poi venne il momento di salutarsi di nuovo poiché la foresta non era un posto adatto a Pinguino! 
"Pinguino e Pigna potevano anche essere lontani ma restavano sempre l'uno nel cuore dell'altroperché
"Quando dai amore...l'amore cresce"

Nel secondo albo ritroviamo il dolcissimo Pinguino, che stufo del freddo e della neve decide di partire per una vacanza. Al Polo Nord aveva già giocato con tutto; aveva sciato, pattinato e fatto le palle di neve. Aveva voglia di conoscere un posto diverso e soprattutto caldo! Così si decise, fece le valige, salutò il nonno e partì in direzione di un posto caldo, con il mare e la spiaggia. Quando arrivò scoprì che il mare non era proprio come se l'era immaginato...infatti...
Ma proprio in quel momento arrivò Granchio. Granchio insegnò a Pinguino tutto quello che si poteva fare al mare. E insieme giocarono giocarono e giocarono. I due diventarono molto amici...
Ma le vacanze prima o poi finiscono e arrivò presto il giorno per Pinguino di tornare a casa sua, al Polo Nord. D'altronde la spiaggia non era proprio il luogo ideale per un pinguino. Così fece le valige e ripartì. Ma Granchio, nuotando nel mare, lo raggiunse e disse a Pinguino: "Anche'io ho bisogno di una vacanza". Raggiunsero insieme la riva del Polo Nord e giocarono, giocarono e giocarono. Questa volta toccò a Pinguino insegnare, come Granchio aveva fatto con lui, come si giocava sulla neve. Si divertirono un mondo insieme. Ma anche per Granchio arrivò il giorno di tornare a casa. Prima di andarsene Granchio lasciò a Pinguino un ricordo di lui e di tutte le cose belle che avevano fatto insieme. Passarono i giorni e le stagioni, ma Granchio aveva promesso a Pinguino che sarebbe tornato a trovarlo...e finalmente quel giorno arrivò....
In questa avventura Pinguino ci stupisce di nuovo per la sua semplicità, per la grande capacità di condivisione con l'altro. Non importa in quale luogo ci troviamo ma chi abbiamo accanto. E quando vicino abbiamo un grande amico tutti i posti diventano speciali e meravigliosi!!